Riuscire a pagare il 27% in meno sulle bollette e risparmiare addirittura il 62% sul riscaldamento, in un periodo in cui le parole più usate ed abusate sono “crisi economica” e “ recessione”, è sicuramente uno dei sogni proibiti degli italiani. Non di tutti però. È a Prato dello Stelvio, paesino sudtirolese a mille metri di altitudine, che questi numeri diventano reali grazie ad una lungimirante attenzione del Comune, dei suoi abitanti e della cooperativa locale E-Werk Prad per l’energia alternativa. Sin dai primi del Novecento, infatti, si è pensato di sfruttare l’acqua dei fiumi e dei ghiacciai per portare luce elettrica nei rifugi ad alta quota. Si è poi passati alla produzione di biomasse e biogas ed infine al fotovoltaico. Da circa un secolo la cooperativa E-Werk Prad gestisce la produzione e la distribuzione dell’energia elettrica in paese riuscendo a coprire il 100% del fabbisogno energetico dei suoi quattromila abitanti, quasi tutti soci dell’ente, con acqua, sole, biomasse e biogas. Soci e Comune devono versare, per ogni servizio cui intendono allacciarsi, una quota associativa iniziale e successivamente limitarsi a pagare le utenze. Risparmio energetico ed economico nel pieno rispetto della natura, una pratica virtuosa che nel 2010 è valsa a Prato dello Stelvio la Res Champions League, competizione a livello europeo che premia le migliori politiche energetiche comunali, e nel marzo di quest’anno il premio Comuni Rinnovabili conferito da Legambiente. Ma il virtuosismo va oltre: le quattro mini centrali idroelettriche, costruite negli anni ottanta, producono oggi energia per 20 milioni di kilowatt/ora; con i liquami delle 700 mucche possedute dai contadini del Comune se ne ottengono 3 milioni; altri 3 milioni di kilowatt/ora vengono prodotti dagli innumerevoli pannelli fotovoltaici che sempre più cittadini installano sui tetti delle proprie case, per un paese che ha bisogno di soli 12 milioni di kilowatt/ora. La cooperativa vende sul mercato nazionale tutte le eccedenze di energia e il ricavato viene investito in iniziative locali come la recente messa in posa di fibre ottiche a banda larga che permette ai cittadini, con una tubatura di 50 km, di connettersi alla rete, o il finanziamento di interventi migliorativi sugli impianti di produzione energetica. Energia a servizio del cittadino e non della speculazione a danno dell’uomo e dell’ambiente.
Carlo Marcone