Di Grecia si parla pochissimo in Europa. Invece sarebbe importante capire l’embrione culturale, politico, militare e sportivo da cui è nato l’Occidente. Insieme alla biblica storia dell’ebraismo, alla storia epica di Roma e all’avvento del cristianesimo, si possono ravvisare le “radici” della nostra realtà contemporanea.
I greci, in particolare, nacquero dall’incontro fra le genti nomadi che provenivano dall’Asia centrale (gli indoeuropei) e le genti mediterranee.
Le epoche storiche significative fanno riferimento a varie civiltà: quella minoica (2700 a.C.- 1400 a.C.); quella micenea (1600 a.C-1110 a.C.) ; quella dell’Antica Grecia (1000 a.C.-323 a.C. )ed, infine, quella ellenistica (323 a.C. – 31 a.C).
L’Antica Grecia, definita anche Periodo classico, vide la realizzazione di opere pubbliche imponenti, di templi grandiosi, dell’intera Acropoli, simbolo in Atene della magnificenza del periodo, considerata, ancora oggi, insieme al Colosseo, un simbolo intramontabile per l’intero Occidente.
In Grecia le città, diremmo oggi, erano chiamate Polis. Unità autonome, ma molto competitive tra loro, guerreggiavano continuamente, tanto che Alessandro Magno le unì sotto il suo potere, estendendo ulteriormente il territorio greco, attraverso conquiste militari epiche.
La Grecia antica si distingueva per la nascita della filosofia e dei suoi massimi esponenti come Aristotele, Platone, Socrate… La scienza e l’arte raggiunsero le più alte vette con Archimede, il medico Ippocrate, i matematici Pitagora ed Euclide.
In Atene si ebbe la prima forma di democrazia diretta del mondo.
Si discuteva dei problemi della Polis e poi i cittadini votavano. Il declino territoriale si ebbe con la morte di Alessandro Magno. I romani s’impossessarono di grandi territori e la cultura greco romana permeò la storia per diversi secoli.
La Grecia, in seguito ad altre dominazioni, ridusse man mano la sua influenza politica. Fino ad arrivare ai tempi nostri, ove sembra predominare in Europa una sorta di oblio ingiustificato.
Certo il 2009 ha segnato uno dei periodi più neri della storia greca. La profonda crisi economica ha toccato la popolazione al punto che il 10% dei bambini greci morivano di fame. Frugavano nei cassonetti fuori dalla scuola per trovare cibo. Non c’era luce, gas, lavoro, le città erano buie di sera. I diritti dei lavoratori ridotti a niente. Una situazione assurda se si pensa che questa Nazione sia stata lasciata affondare in questo modo con la sua storia, con il tributo che ha dato per sempre a tutti noi, collocata, non a caso, nel cuore della ricca e opulenta Europa.
Tra il 2019 ed il 2023 il PIL pro capite reale in Grecia è aumentato del 7,7% (più del doppio della media UE, 3,3%) . L’inflazione è bassissima e il Paese si finanzia sui mercati.
Nella nuova stagione dell’oro, il progetto più ambizioso è quello della realizzazione sulla costa di Atene di una città smart, la più grande al mondo. Si costruirà su di una superficie di più di 6 milioni di metri quadri.
Cristina Palumbo Crocco