FINE DEL SECONDO CONFLITTO MONDIALE E TRATTATI DI PACE
Il ‘900, come secolo, è segnato da due tragici conflitti mondiali che hanno provocato distruzione, ingenti perdite umane e lo sconvolgimento degli assetti politici economici e sociali degli Stati coinvolti.
Durante la seconda guerra, che coinvolse quasi tutti i Paesi del mondo, originata dalle mire espansionistiche della Germania hitleriana, persero la vita oltre cinquanta milioni di persone, di cui trenta nella sola Europa.
I trattati di pace di Parigi, San Francisco e le conferenze di Yalta e Potsdam , segnarono il termine di questo logorante conflitto.
Per impedire che in futuro si potessero ripetere tali atrocità, la maggior parte degli Stati usciti dalla guerra, decise di regolare in modo chiaro e strutturato le relazioni internazionali.
Il 10 febbraio 1947 vennero firmati i trattati di pace di Parigi che riguardarono i confini dell’Europa post-seconda guerra mondiale.
La Conferenza di pace di Parigi che portò ai trattati durò dal 29 luglio al 15 ottobre 1946.
Le potenze alleate che vinsero la guerra (principalmente Regno Unito, Unione Sovietica, Stati Uniti e Francia) negoziarono i dettagli dei trattati di pace con Italia, Romania, Ungheria, Bulgaria e Finlandia.
La Germania fu esclusa in quanto completamente occupata e smembrata.
I trattati permisero alle potenze dell’Asse sconfitte di riprendere le proprie responsabilità di stati sovrani negli affari internazionali e di qualificarsi per l’adesione alle Nazioni Unite.
La soluzione elaborata durante i trattati di pace includeva il pagamento di riparazioni di guerra, l’impegno per i diritti delle minoranze e gli aggiustamenti territoriali tra cui la fine dell’impero coloniale italiano in Africa, Grecia e Albania. Si ebbero anche le modifiche al regime italo-jugoslavo, ungherese-cecoslovacco, sovietico-rumeno, ungherese-rumeno, francese-italiano e sovietico-finlandese.
I trattati obbligavano anche i vari stati a consegnare i criminali di guerra accusati dalle potenze alleate.
Riguardo al nostro paese, il trattato attribuiva all’Italia fascista la responsabilità della guerra di aggressione con le potenze alleate. Ammetteva anche che, con l’aiuto degli elementi democratici del popolo italiano, il regime fascista venne rovesciato il 25 aprile 1943.
Il contenuto del trattato di pace, tuttavia, non si limitò a regolare le questioni pendenti a seguito degli avvenimenti bellici ma impose anche la cessione di territori sui quali la sovranità dell’Italia era stata riconosciuta già in epoca antecedente all’avvento del regime fascista.
LA CECA E I PRIMI PASSI DELL’UNIONE
Nell’aprile 1951 Il cancelliere tedesco Adenauer, i ministri degli Esteri Robert Schuman per la Francia, Carlo Sforza per l’Italia, il belga Paul van Zeeland, l’olandese Dirk Stikken e il lussemburghese Joseph Bech si riunirono per firmare il Trattato della Comunità Europea del Carbone e dell’Acciaio (Ceca), il primitivo embrione dell’attuale Unione Europea.
La CECA (paesi fondatori: Francia, Germania occidentale, Italia, Paesi Bassi, Belgio e Lussemburgo) è stata in questo modo la prima di una serie di istituzioni europee sovranazionali che avrebbero condotto a quella che si chiama oggi Unione.
Nel preambolo del Trattato si riprendono i valori già espressi nella dichiarazione del 9 maggio: la pace mondiale può essere salvaguardata soltanto con sforzi commisurati ai pericoli che la minacciano.
L’Europa diventa così un’ organizzazione indispensabile per il mantenimento di relazioni pacifiche.
La dichiarazione Schuman, rilasciata dall’allora ministro degli Esteri francese il 9 maggio 1950, proponeva la creazione di una Comunità Europea del Carbone e dell’Acciaio, i cui membri avrebbero messo in comune le produzioni di carbone e acciaio.
Nel 1950 le nazioni europee cercavano ancora di risollevarsi dalle conseguenze devastanti della seconda guerra mondiale, conclusasi cinque anni prima.
Determinati ad impedire il ripetersi di un simile terribile conflitto, i governi europei arrivarono alla conclusione che la fusione delle produzioni di carbone e acciaio avrebbe fatto sì che una guerra tra Francia e Germania, storicamente rivali, diventasse – per citare Robert Schuman – “non solo impensabile, ma materialmente impossibile“.
Si pensava che mettendo in comune gli interessi economici si sarebbe contribuito ad innalzare i livelli di vita degli europei e questo sarebbe stato il primo passo verso un’Europa più unita. L’adesione alla CECA era aperta anche ad altri paesi.
“Schuman affermò che: “La pace mondiale non potrà essere salvaguardata se non con sforzi creativi, proporzionali ai pericoli che la minacciano.”
E anche che “L’Europa non potrà farsi in una sola volta, né sarà costruita tutta insieme; essa sorgerà da realizzazioni concrete che creino anzitutto una solidarietà di fatto.”
E infine:” La fusione delle produzioni di carbone e di acciaio cambierà il destino di queste regioni che, per lungo tempo, si sono dedicate alla fabbricazione di strumenti bellici di cui più costantemente sono state le vittime.”
I sei firmatari apponevano, dunque, la loro firma su un trattato, frutto di intense negoziazioni e che doveva essere sottoposto alla ratifica dei parlamenti dei sei Paesi aderenti.
L’UE
Nel dopo guerra nasce anche L’UE: come accennato ,un organizzazione internazionale regionale di integrazione economica e politica, sorta dal processo avviato, negli anni 1950, con l’istituzione della Comunità Europea del Carbone e dell’Acciaio (CECA), della Comunità Economica Europea (CEE) e della Comunità Europea dell’Energia Atomica (CEEA).
Nel corso degli anni sono stati varati importanti Trattati dell’UE, tra cui:
Trattato di Parigi (1951), il Trattato di Roma (1957) e l’Atto Unico (1986).
Il Trattato di Maastricht (1992) è quello più importante e costitutivo dell’Unione Europea e ha consentito di avviare anche l’integrazione politica.
L’Unione europea da esso creata comporta tre pilastri: le Comunità europee,
la Politica estera e di sicurezza comune (PESC), nonché la cooperazione di
polizia e la cooperazione giudiziaria in materia penale (JAI).
Il trattato istituisce anche una cittadinanza europea, rafforza i poteri del Parlamento europeo e vara finalmente un’ unione economica e monetaria (UEM). Inoltre, la CEE diventa Comunità europea (CE).
Il trattato entra in vigore il 1º novembre 1993 e si pone come obiettivo principale questi cinque punti :
• rafforzare la legittimità democratica delle istituzioni;
• rendere più efficaci le istituzioni;
• instaurare un’unione economica e monetaria;
• sviluppare la dimensione sociale della Comunità;
• istituire una politica estera e di sicurezza comune.
Nel 1997 viene siglato il Trattato di Amsterdam, nel 2001 quello di Nizza e l’ultimo e molto importante il Trattato di Lisbona nel 2007.
Gli Stati membri dell’UE oggi sono 27 (Austria, Belgio, Bulgaria, Cipro, Croazia, Danimarca, Estonia, Finlandia, Francia, Germania, Grecia, Irlanda, Italia, Lettonia, Lituania, Lussemburgo, Malta, Paesi Bassi, Polonia, Portogallo, Repubblica Ceca, Romania, Slovacchia, Slovenia, Spagna, Svezia, Ungheria.
I VALORI DELL’UNIONE EUROPEA E LE FINALITA’
L’UE si fonda sui valori del rispetto della dignità umana, della libertà, della democrazia, dell’uguaglianza, dello Stato di diritto e del rispetto dei diritti umani.
Nelle relazioni esterne, tra le sue finalità, ha quella della promozione dei valori della pace, della sicurezza e dello sviluppo sostenibile.
Tra gli obiettivi dell’Unione vi sono anche: l’ eliminazione della povertà, la tutela dei diritti umani e il rispetto del diritto internazionale e dei principi della Carta delle Nazioni Unite .
Alla luce del ruolo storico svolto nel garantire la pace al proprio interno, nel 2012 l’Ue ha ricevuto il premio Nobel per la pace.
ORGANIZZAZIONE DELLE NAZIONI UNITE
Tra il 1942 e il 1945 maturò l’idea di fondare l’Organizzazione delle Nazioni Unite, la cui carta istitutiva fu adottata il 26 giugno 1945 dalla Conferenza di San Francisco. Istituita per mantenere la pace e sicurezza internazionali ha sede a New York nel palazzo di vetro.
L’ingresso dell’Italia all’ONU fu accordato soltanto il 14 dicembre 1955.
All’interno delle Nazioni Unite vi sono alcuni organi preposti alla salvaguardia della pace internazionale:
- il Consiglio di sicurezza decide missioni di mantenimento o sostegno della pace;
- il Segretario generale dell’ONU può prendere l’iniziativa;
- i rappresentanti o inviati del Segretario generale cercano soluzioni ai conflitti sul posto, se possibile ancora prima che la violenza esploda.
l’ONU può anche decidere sanzioni economiche quando i negoziati e le mediazioni falliscono; quando un conflitto minaccia la pace e la sicurezza internazionale, il Consiglio di sicurezza può approvare, quale ultimo rimedio, l’uso di mezzi militari .
IL CONSIGLIO MONDIALE PER LA PACE
Il Consiglio mondiale per la pace è un’organizzazione internazionale che approva il disarmo universale, la sovranità, l’indipendenza e la coesistenza pacifica; contrasta le armi di distruzione di massa e ogni forma di discriminazione.
È stato fondato nel 1950 per promuovere campagne di pace in tutto il mondo. Il suo primo presidente fu l’eminente fisico Frédéric Joliot-Curie. Ebbe sede ad Helsinki dal 1968 al 1999. Oggi le sue sedi sono in Grecia.
Grazia Crocco