Attualmente si producono circa 396 milioni di tonnellate di plastica all’anno circa 53 Kg per ogni abitante del pianeta.
Il meccanismo del riciclo dei rifiuti è ancora molto lento e per quanto riguarda la plastica solo poco più del 20% viene riciclato o incenerito e molta di essa ha terminato la sua vita in mare – per un totale di 150 milioni di tonnellate di plastica disperse nei nostri oceani.
Solo nel Mediterraneo ogni anno finiscono 570 mila tonnellate di plastica, l’equivalente di 33.800 bottigliette di plastica gettate in mare ogni minuto.
Molti animali che vivono nel mare risentono di questo abbandono della plastica e molte specie marine muoiono.
Purtroppo il nostro mar Mediterraneo è l’ecosistema più minacciato al mondo dalle microplastiche. Sui fondali marini si registrano i livelli di microplastiche più elevati mai registrati – fino a 1,9 milioni di frammenti su una superficie di un solo metro quadrato. Questo significa che il Mediterraneo ne contiene circa il 7% – anche se ha soltanto l’1% delle acque mondiali.
L’inquinamento da plastica purtroppo continua ad aumentare. Se questo trend non verrà interrotto, si stima che entro il 2050 negli oceani saranno più popolati da plastiche che pesci.
La plastica, dalle reti da pesca alle bottiglie, rappresenta una minaccia per il nostro mare. Sono già 134 le specie tra pesci, uccelli, tartarughe e mammiferi marini che nel Mediterraneo sono vittime dell’ingestione di plastica. Gli effetti di un tale accumulo di plastica nell’apparato digerente degli animali sono, purtroppo, quasi sempre mortali. Quando non ingerite, le reti abbandonate possono intrappolare gli animali marini causandone, anche in questo caso, spesso la morte.
Ci sono alcune misure che si possono adottare per contrastare questo brutto fenomeno.
Il primo passo è quello di adottare normative di salvaguardia ambientale. L’impegno deve essere condiviso da tutti i Paesi e servono decreti in vari settori. È importante, inoltre, trovare i mezzi per finanziare la pulizia degli oceani. Un sistema potrebbe essere quello di recuperare soldi da settori molti redditizi come, ad esempio, il gioco d’azzardo. Secondo molti, la tassazione del gioco d’azzardo potrebbe essere un modo efficace per recuperare ingenti somme di denaro da destinare a progetti di salvaguardia ambientale.
Si potrebbero utilizzare gli introiti provenienti dalla tassazione del gioco d’azzardo, o da altri strumenti finanziari per investirli in progetti innovativi come “Ocean Cleanup”. Nato dall’idea di Boyan Slat, un giovanissimo ingegnere olandese, Ocean Cleanup è un sistema rivoluzionario che mira a recuperare oltre il 90% dei rifiuti sulla superficie marina tra California e Hawaii entro il 2040. L’idea è quella di utilizzare una piattaforma galleggiante che si muove sfruttando la sola corrente marina, in cui verrà convogliata la plastica che galleggia in superficie. Un progetto davvero rivoluzionario e a impatto zero.
Altro fattore molto importante è la riduzione della percentuale di plastica utilizzata da tutti gli Stati. In tale prospettiva sarebbe utile sostituire la plastica con altri materiali biodegradabili.
Un ‘altra importante soluzione nella lotta all’inquinamento dei mari è l’aumento della raccolta differenziata. Sono ancora molti i paesi in cui dove purtroppo, il tasso di riciclaggio dei materiali plastici è troppo basso e ciò porta ad un accumulo indiscriminato di materiali nocivi e pericolosi.
Un modo per ridurre l’impatto ambientale è quello di potenziare l’uso di energie rinnovabili come il fotovoltaico o l’eolico che consentono di diminuire in maniera significativa il tasso di inquinamento e di rifiuti plastici sparsi nell’ambiente e negli oceani.
È importante educare le persone alla scelta e all’acquisto di prodotti ecosostenibili, solidali e -possibilmente- anche a km zero. In questo modo si potrebbe snellire tutta la catena di trasporto, diminuendo molto l’impatto e l’inquinamento ambientale.
Bisognerebbe anche ridurre le emissioni di CO2. Cercare di diminuire il rilascio di anidride carbonica nel nostro ambiente è uno dei sistemi migliori per contrastare l’inquinamento dell’atmosfera e dei mari.
Il surriscaldamento globale è un altro fenomeno di rilievo che sta portando allo scioglimento progressivo dei ghiacci e all’evaporazione di molti bacini d’acqua. Combattendo il surriscaldamento atmosferico si potrebbe ridurre anche l’inquinamento atmosferico con effetti benefici sull’ambiente e sui mari.
Un altro aspetto che va normato è quello della pesca: è necessario stabilire delle pene severe per tutti coloro che adottano sistemi di pesca selvaggi e illegali che stanno causando lo spopolamento dei nostri mari.
Vanno tutelate le specie di pesci in via di estinzione la cui scomparsa – a causa sia della pesca che dell’accumulo di plastica nei mari – potrebbe causare degli squilibri ambientali drammatici.
Grazie a questa serie di misure il fenomeno dell’inquinamento dei mari può ridursi in maniera progressiva.
Grazia Crocco