Come l’intelligenza artificiale aiuta i non vedenti e ipovedenti

La disabilità visiva affligge oggi circa 108416 persone in Italia secondo gli ultimi dati Istat aggiornati al 2023.

C’è chi è nato non vedente e chi lo è diventato per incidenti o malattie.

Ma in che modo l’utilizzo dell’ intelligenza artificiale può aiutare le persone cieche?

Una novità è sicuramente Be My Eyes che è un’ app nata con l’obiettivo di mettere in contatto persone non vedenti con volontari vedenti e di aiutare al meglio i pazienti ciechi o ipovedenti nel quotidiano.

Questa applicazione  ha anche, di recente, stretto un’ importante partnership con OpenAI( ente non-profit che si occupa di intelligenza artificiale) permettendo di integrare il potente modello di intelligenza artificiale di quest’ultima all’interno delle funzioni della sua app.

La novità importante riguardante questa fruttuosa collaborazione è che grazie al supporto dell’IA l’assistenza visiva viene fornita non più solamente da un umano ma da un’ innovativo sistema di intelligenza artificiale.

Con l’ausilio dell’IA Be My Eyes riesce a fornire descrizioni accurate e immediate di ciò che si trova davanti all’utente cieco senza la necessità di nessun intervento umano.

Utilizzando questa app , ad esempio, prendere un taxi per un utente non vedente sarà facilissimo poiché Be my eyes lo guiderà in ogni fase dalla chiamata fino alla salita in macchina.

Un altro aiuto tecnologico riservato alle persone ipovedenti viene anche da Google che lo scorso maggio ha lanciato l’ app “Lookout”. Questa applicazione utilizza l’intelligenza artificiale al fine di identificare e descrivere , in maniera precisa, oggetti, leggere testi e persino rilevare valute, rendendo così più autonome le persone con disabilità visive.

Salvatore Vaccaro- esperto di comunicazione e specializzato nei grandi eventi enogastronomici italiani- è non vedente dalla nascita e afferma come l’intelligenza artificiale lo aiuti nel suo lavoro grazie anche all’utilizzo di specifici assistenti sociali tra cui Voice Over o Jaws. Grazie alla IA Vaccaro oggi può liberamente: “scrivere testi, rispondere ad una mail, navigare sul web e gestire i social; superando quasi tutte le barriere legate alla mancanza della vista”.

E’ possibile grazie all’IA ottenere anche descrizioni dettagliate delle immagini, cosa che fino a pochissimo tempo fa era impensabile.

Sono tanti i benefici che l’intelligenza artificiale porta alle persone affette da disabilità visiva.E tante ancora ne verranno.

Grazia Crocco

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