A partire da questo anno scolastico 2024/2025 finalmente nelle scuole italiane verrà insegnata la disciplina dell’educazione finanziaria.
Durante alcune ore dedicate all’educazione civica ci sarà anche l’insegnamento di finanza, risparmio e investimento con percorsi graduali che interessano sia le scuole elementari che i licei ed istituti tecnici e professionali.
Lo scopo principale è quello di fornire agli studenti un determinato livello di competenza per gestire budget, patrimoni , eredità ecc e poter diventare adulti migliori e dalle scelte più oculate.
Secondo la definizione dell’OCSE (Organizzazione per la cooperazione e lo sviluppo economico) l’educazione finanziaria: è un processo mirato a migliorare la comprensione dei prodotti finanziari, dei concetti di base e a sviluppare le attitudini e le conoscenze necessarie per prendere decisioni consapevoli. Questo percorso di apprendimento è essenziale per accrescere le competenze nella gestione delle risorse finanziarie personali e familiari, nonché nei temi assicurativi e previdenziali.
La scuola è del resto ritenuta dalla maggior parte degli studenti italiani (oltre l’80%) come il luogo principale dove poter formarsi ed imparare a comprendere come gestire, in maniera intelligente, i propri soldi e pensare anche ai propri progetti futuri finanziari e previdenziali.
Lo dimostrano, soprattutto, i risultati emersi dal progetto Economic@mente- Metti in conto il tuo futuro, avviato,nel 2009, dall’Associazione nazionale dei consulenti finanziari( Anasf) che in 15 anni è riuscita a coinvolgere oltre 54mila studenti e più di 500 scuole di secondo grado per circa 1900 corsi.
Gli studenti all’inizio di ogni ciclo ed al suo termine hanno dovuto rispondere a due identici questionari al fine di valutare i cambiamenti di questi nella percezione delle tematiche trattate.
E’ da evidenziare il fatto che le differenze tra i test effettuati prima e quelli dopo siano davvero significative.
Analizzando i dati riguardanti l’anno scolastico 2023/2024, ad esempio, emerge la questione che a inizio corso circa l’82% degli scolari ignorava tutte le nozioni di economia finanziaria mentre alla fine circa la metà le conosceva perfettamente.
Nello specifico la conoscenza delle azioni è passata dal 13% al 39% , quella di fondi comuni e fondi pensione rispettivamente dall’8 % al 27% e dal 9% al 32%, mentre le obbligazioni , titoli di Stato compresi, sono saliti dal 9% al 31% e i prodotti assicurativi dal 10% al 29%.
I corsi molto importanti di Economic@mente riescono a stimolare nei giovani anche una utile riflessione sul proprio futuro: dopo aver terminato di frequentare le lezioni , infatti, circa 7 studenti su 10 hanno ritenuto di dover pianificare i propri obiettivi valutando le proprie possibilità economiche e quasi 6 su 10 hanno riflettuto sulla necessità di integrare la propria futura pensione.
In questo modo i giovani potranno essere in futuro preparati sulle materie economiche e gestire al meglio i soldi a disposizione.
Grazia Crocco
Fonti: Anasf- ecomomic@mente