Grandi novità nel mondo della scienza: per la prima volta al mondo, in Italia, sono stati utilizzati i nervi del piede per ripristinare in un paziente l’uso della mano.
Questo importante intervento è avvenuto lo scorso dicembre nell’ ospedale CTO della Città della Salute di Torino.
E’ stato realizzato da un team di microchirurghi tra cui il Dottor Bruno Battiston e il Dottor Paolo Titolo insieme ai neurochirurghi Vincitorio e Garbossa.
E’ la prima volta al mondo che questa delicata tecnica ottiene un enorme successo e potrà servire in futuro anche a tante altre persone.
Il beneficiario è Marcello Gaviglio di Montaldo Bormida( Alessandria) che è un operatore sociosanitario di 55 anni che mentre stava andando al lavoro in motorino è stato gravemente coinvolto in un incidente stradale in cui ha riportato una lesione completa del plesso brachiale del braccio sinistro e i medici gli hanno anche dovuto amputare metà della gamba sinistra.
L’innovativo intervento chirurgico è stato eseguito dopo circa cinque mesi dal trauma ed ha avuto una durata di 12 ore in cui i dottori hanno collegato ai nervi strappati i rami del nervo peroneale, per reinnervare la muscolatura dell’arto superiore.
Non ci sono state, per fortuna, complicanze periprocedurali ed il paziente ora sta molto meglio .
La tecnica che è stata utilizzata durante questo delicato intervento ha richiesto circa 4 anni di ricerca culminati in una importante pubblicazione sulla prestigiosa rivista scientifica internazionale Injury.
il Dottor Titolo ha affermato che : «Per comprendere l’entità della novità introdotta è fondamentale esplorare il concetto di trasferimenti nervosi.
Si tratta di spostare dei rami nervosi da una zona del corpo all’altra per ripristinare funzioni compromesse. Normalmente nei Centri nazionali ed internazionali che si occupano di questa chirurgia si utilizzano dei nervi nelle vicinanze dell’arto superiore lesionato»
In questa occasione, invece, i chirurghi, non avendo altre possibilità , hanno dovuto trasferire parte dei rami del nervo peroneale dalla gamba al plesso brachiale, permettendo un concreto ripristino delle funzioni motorie e sensitive dell’arto superiore del paziente.
Gaviglio, dopo l’esito positivo dell’intervento, sta iniziando una fase riabilitativa, presso la Medicina Fisica e Riabilitazione sotto la direzione del Professor Giuseppe Massazza il quale afferma che: «L’integrazione della chirurgia con la plasticità cerebrale presuppone che il paziente impari a controllare l’uso della mano, inizialmente pensando a movimenti del piede e, successivamente, sviluppando nuove abilità attraverso l’adattamento cerebrale».
Grazia Crocco