Si è tenuto a Johannesburg, in Sudafrica, il quindicesimo vertice dei BRICS per discutere di moneta comune, allargamento ad altri Paesi e per poter creare un blocco in grado di contrapporsi al G7 bilanciando ,così, l’influenza dell’Occidente.
Ma che cosa si intende per BRICS? Questo acronimo racchiude un gruppo di cinque grandi Paesi emergenti composto da Brasile, Russia, India, Cina e Sudafrica che si riunisce periodicamente e opera , nello specifico, all’interno dell’ economia internazionale.
Queste nazioni sono accumunate da alcune caratteristiche tra cui: una popolazione molto numerosa, un ampio territorio, diverse risorse naturali strategiche , l’aumento esponenziale del proprio PIL e della loro quota nel commercio mondiale.
L’analista Jim O’Neill, a fine del 2001, identificò all’interno di un documento redatto per la Banca di investimenti Goldman Sachs, la nascita di un nuovo aggregato geoeconomico sulla base delle caratteristiche comuni citate.
O’Neill era convinto che queste nazioni avrebbero potuto dominare l’economia mondiale e che quindi fosse strettamente necessario inglobarle all’interno del blocco BRICS.
Gli obiettivi di questo imponente gruppo sono: la de-dollarizzazione del mercato finanziario, l’intensificazione delle relazioni tra gli affiliati e degli accordi bilaterali non basati sul petrodollaro, la ricerca di un’alternativa al sistema SWIFT (il CIPS cinese, l’SFMS indiano, l’SPFS russo), il contrasto delle fughe di capitali, il tapering ( rallentamento) delle Banche centrali , l’adozione delle sanzioni e lo sviluppo della diplomazia internazionale per accelerare i processi di pace.
GLI INCONTRI:
Il primo incontro informale avvenuto tra i quattro Paesi fu promosso dal ministro degli esteri russo Lavrov e si ebbe , a livello di ministri degli esteri, nel settembre 2006 a New York a margine dell’Assemblea generale dell’ONU.
Successivamente i ministri degli esteri dei paesi BRICS (tranne la riunione tenuta nel maggio 2008 in Russia) si sono incontrati periodicamente a margine dell’Assemblea generale dell’ONU.
In una riunione dei BRIC nel settembre 2010 si decise di invitare a far parte di questo gruppo anche il Sudafrica modificando, in questo modo, l’acronimo in BRICS.
La prima posizione comune inerente la sede internazionale si ebbe con l’astensione sulla Libia all’interno del consiglio di sicurezza nel marzo 2011.
Il 9 luglio 2008 a margine del G8 a Toyako si tenne il primo incontro con i Capi di stato e di governo dei BRICS.
In seguito si sono tenuti incontri annuali a Ekaterinburg (Russia) il 16 giugno 2009, a Brasilia il 15 aprile 2010, a Sanya (Cina) il 14 aprile 2011 (a partire dal quale si è aggiunto il Sudafrica) e a New Delhi, il 29 marzo 2012.
Insieme a queste attività diplomatiche ci sono stati anche incontri a livello governativo e riunioni annuali del FMI( Fondo Monetario Internazional) e della BM.(Banca Mondiale).
I Paesi dei BRICS hanno tuttora diverse differenze tra di loro sia a livello di PIL che di demografia , commercio estero , rispetto dei diritti umani ecc..
Inoltre pur formando una grande potenza economica questi grandi Paesi non hanno al momento la capacità di possedere una propria potenza a livello militare.
NUOVA BANCA:
Nel 2015, durante il sesto summit dei paesi BRICS, nasce la banca NDB (New Development Bank) per sviluppare e finanziare infrastrutture e progetti all’interno dei vari Paesi emergenti dei BRICS. E’ una specie di alternativa al Fondo Monetario Internazionale e alla Banca Mondiale ed è partita con un capitale iniziale di circa 50 miliardi di dollari.
Questa banca opera oggi in diverse aree d’intervento tra cui : acqua, servizi igienici ,energia pulita, efficienza energetica, trasporti ed infrastrutture digitali e sociali.
BRICS OGGI:
Al meeting di Johannesburg hanno partecipato anche molti Paesi asiatici, africani e mediorientali e circa 40 sono stati quelli interessati ad entrare.
Ma solamente 6 sono stati accolti ora e vi entreranno a far parte a inizi di gennaio e sono: Argentina, Egitto, Etiopia, Iran, Arabia Saudita ed Emirati Arabi Uniti.
E’ stato soprattutto Il presidente cinese Xi Jinping a sostenere la necessità di allargare il formato ad altri paesi con l’obiettivo di creare un contrappeso politico ed economico al blocco occidentale.
Come ha affermato, di recente, il Presidente del brasile Lula: “Con l’ingresso di Argentina, Egitto, Etiopia, Iran, Arabia Saudita ed Emirati Arabi Uniti, i Paesi Brics rappresenteranno il 36% del Pil mondiale e il 47% della popolazione dell’intero pianeta.
MONETA BRICS:
Durante l’ultima riunione dei BRICS il Presidente brasiliano Lula ha proposto di creare una moneta alternativa al dollaro da utilizzare all’interno dei paesi forti dei BRICS.
L’obiettivo principale di questa nuova moneta sarebbe quello di promuovere una maggiore cooperazione economica tra le nazioni dei BRICS creando un canale di scambio diretto e indebolendo, di fatto, le altre grandi monete mondiali( euro e dollaro).
Secondo alcune fonti la nuova valuta potrebbe chiamarsi R5, dalle iniziali delle cinque valute dei paesi che fanno attualmente parte dei Brics: real, rublo, rupia, renminbi e rand anche se solo il tempo ci dirà se la creazione di questa nuova moneta diventerà realtà.
Grazia Crocco
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