PNNR: il Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza

 

Il PNRR ,acronimo di Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza, è il documento che il governo italiano ha predisposto al fine di illustrare alla commissione europea come il nostro Paese vuole investire i fondi che sono arrivati ed arriveranno nell’ambito del programma Next generation Eu(pacchetto da 750 miliardi di euro concordato dall’Unione Europea in risposta alla crisi pandemica).

L’Unione Europea, infatti, ha stanziato alcuni fondi speciali per lo sviluppo sostenibile e il rilancio dell’economia dell’Eurozona, per supportare i vari Stati membri dell’UE nella dura ripresa post-Covid.

Il Piano è diviso in sei missioni focalizzate su quattro importanti aspetti del nostro Stato ovvero : la pubblica amministrazione, la giustizia, la necessità di semplificazione e la competitività.

Le risorse totali europee stanziate nel PNRR ammontano a 191,5 miliardi di euro che dovranno essere spese entro il 2026.

Il governo italiano ha integrato altri 30, 6 miliardi di euro come fondo complementare per finanziare importanti interventi arrivando così a

222,1 miliardi di euro.

L’obiettivo principale del Pnnr è quello di porre le basi per uno sviluppo economico duraturo e sostenibile destinato alle generazioni future.

Il Piano si struttura in quattro aree: obiettivi generali, riforma e missioni, attuazione e monitoraggio e valutazione dell’impatto macroeconomico.

Particolare rilevanza ha l’area riguardante le missioni con le annesse riforme.

La prima missione riguarda la digitalizzazione, innovazione, competitività e cultura.

La seconda si occupa di agricoltura sostenibile, economia circolare, transizione energetica, mobilità sostenibile, efficienza energetica degli edifici, risorse idriche, ed infine lotta all’inquinamento.

La terza tratta di infrastrutture al fine di ottenere una mobilità sostenibile e

si pone vari obiettivi tra cui: sviluppare una rete di infrastrutture di trasporto moderna, digitale, sostenibile ed interconnessa, aumentando l’elettrificazione e migliorando la competitività del nostro paese, con particolare riguardo alla situazione del Mezzogiorno.

La quarta è dedicata all’istruzione e alla ricerca dove i progetti mirano a rafforzare il sistema educativo durante l’intero percorso d’istruzione, oltre che a sostenere la ricerca favorendo la sua integrazione all’interno del sistema produttivo del nostro paese.

Sono stati stanziati oltre 30 miliardi di euro per cercare di portare un cambiamento in positivo dell’attuale sistema scolastico e universitario.

La quinta missione ha come scopo quello di semplificare il processo di partecipazione al mercato del lavoro e rafforzarne le politiche attive volte a favorire l’inclusione sociale.

L’ultima missione riguarda la salute con gli importanti obiettivi di : migliorare il sistema sanitario nazionale e promuovere l’utilizzo di tecnologie innovative in campo medico, favorendo un accesso equo alle cure per tutti cittadini.

Il PNRR prevede anche un recupero del potenziale dei giovani ma anche delle donne e dei territori rimasti ai margini negli ultimi anni, per fornire a tutti le stesse opportunità.

Raffaele Fitto , ministro per gli Affari europei, il Sud, le Politiche di Coesione ha la delega al PNRR, al fine di monitorare il raggiungimento degli obiettivi prefissati e individuarne immediatamente eventuali criticità.

I fondi stanziati per il PNRR, serviranno per finanziare , in questo modo, vari tipi di progetti. Imprese e pubbliche amministrazioni potranno eventualmente avvalersi delle opportunità offerte dal piano partecipando a specifici bandi attivi pubblicati dai soggetti attuatori.

Il PNRR aiuterà a sostenere la ripresa dell’economia, aiutando il paese nella crescita del PIL, e contribuendo a mantenere elevata la dinamica del reddito negli anni successivi.

Grazia Crocco

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