Le aziende dove si lavora meglio in Italia ? Un sondaggio realizzato, insieme al contribuito dei lettori del Corriere della Sera, dalla piattaforma digitale Statista ce lo svela.
Sono stati analizzati i vari piani di welfare aziendali flessibili ma soprattutto condivisi nel dialogo con i lavoratori.
La graduatoria ha selezionato circa 400 aziende, tra medie imprese e multinazionali, e anche un pezzo del settore pubblico (ospedali, università, centri di ricerca).
La modalità utilizzata per la selezione è semplice: Statista ha interrogato migliaia di lavoratori ,su base volontaria, con domande riguardanti la propria azienda o su altre realtà attive nello stesso comparto.
Infine si è deciso di dare un voto in modalità pagella scolastica che ha così permesso la costruzione di una classifica generale e di altre venti definite suddividendo queste 400 realtà per categorie economiche.
Ciò che più interessa sono i meriti che hanno spinto le imprese nella classifica a partire dai piani di welfare aziendali che sono sempre più flessibili, dove ai collaboratori è riconosciuto un credito personale a cui viene aggiunto un contributo per la famiglia, modulato a seconda del numero e dell’età dei figli.
La tendenza che emerge è di una ancora maggiore personalizzazione di questi piani, sempre più costruiti attraverso dialogo e condivisione con i lavoratori.
Sicuramente poi il lockdown e il lavoro da remoto hanno alzato il livello di disagio psicologico, e anche su questo molte aziende hanno avviato iniziative di sostegno e nuovi modelli organizzativi.
LA TOP 10 PUNTEGGIO
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9.00 |
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8.95 |
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8.95 |
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8.94 |
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8,86 |
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8,86 |
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8,84 |
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8,83 |
9.BARILLA |
8,83 |
10.DECATHLON |
8,83 |
In pole position c’è la nota azienda produttrice di birre Heineken che prende un 9.
Presente in Italia con circa duemila addetti e quattro stabilimenti: la multinazionale olandese è quotata ma in mano alla omonima famiglia. E si sente. «Da noi esiste una cultura aziendale sedimentata che pone al centro le persone e così si sviluppa un forte senso di appartenenza»- -racconta Mario Perego- a capo delle risorse umane per l’Italia.
Tra le iniziative più nuove, Perego segnala la cura della salute psicologica: «Abbiamo una linea di supporto anonima che però ci consente di intercettare in quali aree un disagio è più diffuso e soprattutto capire se è importato dalla vita esterna o nasce sul luogo di lavoro».
Al secondo posto spicca l’azienda di dolciumi Ferrero dove ad ottobre gli impiegati riceveranno in media 2.200 euro in più sullo stipendio. Il bonus, che potrà variare leggermente a seconda della sede, fino a un massimo di 2.325 euro sarà defiscalizzato, ma non varrà per i dirigenti. Il premio è stato stabilito in seguito all’accordo raggiunto con le sigle sindacali per i 6mila operai.
Al terzo posto troviamo la famosa azienda che produce auto da corsa Ferrari. In questa casa automobilistica vige molto la meritocrazia e i dipendenti più meritevoli a fine anno ottengono dei bonus sullo stipendio.
Al quarto posto troviamo la Banca d’Italia che nei mesi scorsi per i suoi oltre 6.500 dipendenti ha lanciato un piano di flexible benefit. Funziona in questo modo: a ciascuno viene riconosciuto un credito personale a cui è aggiunto un contributo per la famiglia, a seconda del numero e dell’età dei figli.
Scorrendo la graduatoria, oltre alle corporation internazionali con una forte presenza in Italia, si trovano anche altre istituzioni, in particolare quelle universitarie o gli ospedali. Accanto a molte conferme specie nel manifatturiero o a qualche sorpresa (l’eclissi delle banche, un tempo posto sicuro).
Nella classifica molto ben posizionati troviamo anche FS ed Anas.
Sempre più aziende in Italia stanno migliorando l’ambiente di lavoro e ascoltano, con cura, le esigenze dei dipendenti.
Grazia Crocco