Paesi scandinavi: miglior posto per le donne

Sono Norvegia e Svezia  i paesi in cui le donne vivono meglio nel mondo, secondo il Women’s Liveability Index (indice che misura la vivibilità delle donne nel mondo).

Questa indagine ha incrociato dati e fattori sulla vivibilità con le esigenze e i gap vissuti dalle donne quotidianamente.

Il report ha analizzato circa 100 paesi concentrandosi su diversi temi caldi che influenzano, di molto, la vita delle donne in società tra cui il tasso di violenza domestica, il gender pay gap, l’aspettativa di vita, il grado di uguaglianza percepito tra donne e uomini.

I risultati evincono che i paesi scandinavi sono il posto migliore in cui la popolazione femminile può ambire a vivere grazie alle possibilità, alle opportunità e alle poche disparità riscontrate: la classifica posiziona la Finlandia e la Danimarca rispettivamente al quarto e al sesto posto.

La disparità salariale è ancora un argomento che purtroppo discrimina le professioniste. Le donne vengono ancora pagate di meno degli uomini a parità di lavoro.

Secondo uno studio dell’Organizzazione internazionale del lavoro (Ilo) condotto su circa 70 nazioni – che copre quindi l’80 per cento della popolazione mondiale di lavoratori e lavoratrici dipendenti – le donne in media guadagnano il 20 per cento in meno degli uomini.

I 10 paesi in cui una donna vive meglio e fa carriera , in ordine,sono:

  1. Norvegia
  2. Svezia
  3. Canada
  4. Finlandia
  5. Islanda
  6. Danimarca
  7. Irlanda
  8. Slovenia
  9. Austria

   10.Estonia

Nei paesi del nord Europa le donne lavorano meglio poiché sono incentivate da politiche che le supportano e riescono ad orientarsi anche in contesti che nelle altre nazioni rimangono prettamente maschili.

Tra i parametri che sono stati considerati dal report annuale, ci sono anche quelli legati ai diritti al maschile, come il  congedo di paternità, che si riflettono sulle scelte e le opportunità delle lavoratrici.

Se i padri decidono di prendere un congedo parentale e seguire i bambini nei primi mesi di vita, le donne sono più incentivate a rientrare al lavoro ed eventualmente fare carriera: anche per questo il divario tra i salari e le posizioni professionali di uomini e donne in questi paesi è minore che in altri. Una differenza che, in certi paesi, si riflette anche in ambito studentesco: in Finlandia ad esempio sono le donne in percentuale ad essere “più istruite” (il 49 per cento ha una laurea rispetto al 35 per cento degli uomini).

Grazia Crocco

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