Si chiama E-Elt,( acronimo di European Extremely Large Telescop), il più grande telescopio mai realizzato nella storia della ricerca scientifica, ed entrerà in funzione nel 2025. Sarà l’occhio più grande che il mondo umano rivolgerà verso il cielo, alla ricerca di possibili forme di vita.
È un programma ambizioso quello dell’European Southern Observatory, l’organizzazione europea per la ricerca astronomica nell’emisfero australe con sede in Baviera finanziata da sedici nazioni del vecchio continente, che nel 2004 ha stabilito la necessità, per mantenere il primato nell’eccellenza della ricerca astronomica, di dotarsi di un ambizioso strumento di studio.
Gli scienziati, con l’ausilio di questo strumento, potranno studiare ancora meglio lo spazio con i suoi pianeti in orbita attorno ad altre stelle, i buchi neri supermassicci, la natura e la distribuzione della materia oscura e l’energia oscura che dominano l’Universo.
Infatti il telescopio dovrà osservare l’universo nella banda della luce visibile e del vicino infrarosso, con lo stesso potere di risoluzione di 100 milioni di occhi umani.
Questo strumento è molto più potente dei telescopi già in funzione tra cui, ad esempio, il Gran Telescopio Canarias ed il Southern African Large Telescope che hanno degli specchi di osservazione di una decina di metri di diametro.
E-Elt sarà dotato, invece, di uno specchio principale di 39 metri, formato da 798 segmenti esagonali, che raccoglierà la luce dal cielo notturno e la rifletterà sullo specchio secondario e via via fino a un quinto specchio. Grande risorsa sarà il telescopio per la scienza astronomica, che potrà osservare l’universo visibile a un livello di dettaglio 16 volte superiore a quello fornito dal Telescopio Spaziale Hubble, spedito nello spazio esattamente trent’anni fa, consentendo anche lo studio dell’atmosfera dei pianeti extrasolari con la possibilità di individuare quelli dove siano possibili forme di vita come concepite sulla Terra.
Grazia Crocco