Si è appena conclusa a Verona “Marmomacc” la più importante fiera a livello mondiale per le imprese del marmo, design e tecnologie per la lavorazione della pietra.
La fiera ha consentito di fare il punto su questo comparto, erede di un’antica tradizione e, al tempo stesso, uno dei più vitali del “made in Italy” , con 3.375 imprese, 35.000 addetti e 3,8 miliardi di euro di vendite , tra pietra lavorata e macchinari.
Il 68% della produzione viene esportato in ben 130 paesi, con un saldo attivo di 2,2 miliardi di euro.
Dagli incontri con gli operatori del settore è emerso che il mercato interno ha subito una forte contrazione. Anche alcuni mercati tradizionali hanno mostrato segni di crisi, ma l’aumento di domanda da parte di alcuni paesi emergenti ha compensato le perdite.
Elemento caratteristico del comparto, che contribuisce a spiegarne la tenuta, è l’avanzata internazionalizzazione, che si concretizza in joint – venture con imprenditori che operano in paesi in via di sviluppo, spesso ricchi di materie prime pregiate, ma bisognosi di tecnologie.
Roberto Macchioni